Lavoro

Trovare lavoro oggi: Il mercato penalizza le donne?

In questi ultimi anni si è spesso parlato del mercato del lavoro italiano, evidenziando in questo delle storture e delle problematiche che ci trasciniamo da anni, alla base di queste problematiche c’è una cultura del lavoro completamente sbagliata.

Da un lato si parla di cercare di favore l’accesso al mondo del lavoro a tutti i soggetti che attivamente possono contribuire, dall’altra le dinamiche in atto tendono invece a cercare di escludere certi soggetti.

Proprio in questo senso in Italia ancora una volta si deve parlare di una oggettiva difficoltà delle donne, quella di accedere a posizioni lavorative medio alte in un contesto lavorativo che sembra di fatto legato a modelli maschili. D’altra parte non è certo mistero il fatto che in tutti i settori trovare un lavoro per una donna è sicuramente più difficile.

In questo senso la classifica del Global Gender Gap Report 2012 parla di una Italia nella quale rispetto all’anno trascorso, l’Italia è peggiorata a livello mondiale per quanto concerne l’ingresso del mondo femminile nell’ambito di posizioni manageriali.

Anche se sembra che ci siano timidi segnali di ripresa su fronte delle assunzioni femminili, queste evidenziano un trend legato a posizioni e profili non elevati con corrispettive retribuzioni basse, senza di fatto mettere in luce mutamenti nell’ambito di assunzioni a livelli più alti.

Insomma le donne ancora una volta rispetto agli uomini guadagnano meno, queste disparità nel corso degli anni non sembrano proprio voler essere sanate, ponendo la donna in una condizione nella quale anche la pensione diventa più leggera.

Infatti anche quando una donna per diritto contributivo e di versamenti effettuati va in pensione, percepisce una corresponsione mensile che risulta essere più bassa rispetto a quella di un collega uomo andato in pensione con le medesime condizioni.

Lo stesso ministro Fornero, nel corso di una puntata a Porta a Porta ha parlato di una discriminazione sottile ma presente nel mondo del lavoro, questa parte già dalle prime fasi dell’accesso al mondo del lavoro.

In poche parole già in fase di colloquio per un posto di lavoro, il fatto che si sia di sesso femminile rispetto a un uomo crea una differenza sostanziale. Nello stesso mondo aziendale, sarebbe necessario mettere in atto processi riorganizzativi dei modelli culturali che vedono le donnepenalizzate in ruoli elevati.

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